Intorno c'è solo neve. E bianco. La neve copre le cose, le case, le persone. Anzi, alle persone la neve cade dentro. E allora il freddo è intorno ma soprattutto nelle ossa, negli occhi e nei pensieri. Elia Legasov è nato in quel paese circondato dal bianco e da lì non è mai andato via. Spalare la neve è il suo lavoro. Liberare strade che nessuno camminerà è la sua missione. La neve è sua amica, fino a quando non lo tradisce. Fino a quando non fa emergere dalle sue profondità qualcosa. Qualcosa che ha a che fare con la famiglia di Elia e con tutto quello che doveva restare sepolto. Da quel momento la mente di Elia si affolla di ricordi che lui aveva soffocato. Parlano di un padre scomparso tanti anni prima e di una madre andata via per sempre. Sono parole dolci, gesti delicati, sorrisi sinceri. Ma sono anche duri come il ghiaccio che nessuno può rompere. E dolorosi. Ora Elia crede davvero a quello che si dice della sua famiglia: la neve non li protegge, ma li tenta, li provoca da sempre, per vedere se sono capaci di dimenticare, perché tutti dimenticano, ma i Legasov ricordano, sempre. È arrivato il turno di Elia di ricordare. Qualunque ne sia il prezzo. Qualunque cosa venga a galla. Perché è nelle case che il passato nidifica. È nelle famiglie che si riproduce nei giorni bianchi e nei giorni neri. Perché il dolore crea l'inverno. Ma ogni inverno è diverso da quello precedente e da quello successivo.